Comunità Energetiche: gli incentivi fino al 2026
Le comunità energetiche rappresentano una rivoluzione nel panorama energetico attuale, offrendo un modello sostenibile e partecipativo per la produzione e la condivisione di energia rinnovabile. In questo contesto, gli incentivi statali giocano un ruolo cruciale, facilitando la realizzazione e l’espansione di queste iniziative. Scopriamo insieme quali sono questi incentivi, come funzionano e come le comunità possono beneficiarne.
gli incentivi per le comunità energetiche
Le comunità energetiche sono alleanze di cittadini, imprese e enti locali che si uniscono per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile. Per promuovere la loro crescita, il governo italiano ha introdotto incentivi specifici: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto. Questi strumenti finanziari sono pensati per supportare sia la nascita sia lo sviluppo di progetti energetici condivisi, rendendo più accessibile l’investimento in tecnologie pulite.
La Tariffa Incentivante
La tariffa incentivante è un premio economico attribuito alle comunità energetiche basato sulla quantità di energia rinnovabile condivisa tra i membri. Questo incentivo è garantito per 20 anni e varia a seconda della potenza installata e del tipo di comunità. Con un budget complessivo di 5 GW da assegnare entro il 2027, la tariffa incentivante mira a stimolare investimenti significativi nel settore delle energie rinnovabili.
Fasce di Potenza e Tariffe Correlate:
La tariffa incentivante è differenziata in base a tre fasce di potenza:
- Fino a 20 kW: ideale per piccole comunità come condomini o edifici.
- Da 20 kW a 100 kW: adatta a quartieri o piccoli comuni.
- Da 100 kW a 200 kW: pensata per comuni più grandi o l’unione di più comunità.
Per ciascuna fascia, la tariffa varia in base alla tipologia di comunità, distinguendo tra Gruppi di Autoconsumatori (GA) e Comunità di Energia Rinnovabile (CER). Ad esempio, per un impianto fino a 20 kW, la tariffa per un GA è di 100 €/MWh, mentre per un CER è di 110 €/MWh.
Il Contributo a Fondo Perduto
Il contributo a fondo perduto è un ulteriore incentivo che copre fino al 40% dei costi di realizzazione o potenziamento di un impianto rinnovabile. Questo beneficio è riservato alle comunità situate in comuni con meno di 5.000 abitanti e prevede una potenza finanziabile totale di 2 GW entro il 2026.
Spese Ammissibili: Per ottenere il contributo a fondo perduto, le comunità energetiche devono presentare una domanda al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), specificando le spese ammissibili, che includono:
- Progettazione, direzione lavori e collaudo.
- Opere civili e infrastrutture necessarie.
- Acquisto e installazione dei componenti dell’impianto.
- Connessione alla rete elettrica.
- Misurazione e monitoraggio dell’energia.
Procedura per la Domanda
Per accedere alla tariffa incentivante, è necessario inviare la domanda entro il 31 dicembre 2024. Per il contributo a fondo perduto, la scadenza è il 30 giugno 2026. È fondamentale allegare tutta la documentazione richiesta, inclusi i dettagli del progetto esecutivo dell’impianto.
Con queste informazioni, le comunità energetiche possono navigare il processo di richiesta degli incentivi con maggiore chiarezza e sicurezza, avvicinandosi sempre più alla realizzazione di un futuro energetico sostenibile e condiviso.
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